Reviews

Profondamente commosso, colpito, turbato dalla forza espressiva di Requiem Mediterraneo. E grato all’autore Sebastiano Cognolato per aver dato un esempio di come il teatro possa essere davvero comunità e luogo di riflessione, e di come dare forma estetica alle vicende più drammatiche della nostra attualità non significhi falsarne le analisi o edulcorarne la percezione, bensì al contrario possa aiutarci a evitare rimozioni e autoassoluzioni.
(Luca Schieppati – Facebook)


E’ una musica che ci aiuta a capire il nostro presente.
(Gian Mario Benzing, Vivimilano)


Lontana da un certo minimalismo di maniera che spesso nasconde superficialità compositiva, la musica di Sebastiano Cognolato è tutt’altro che indulgente. Energia e fantasia la pervadono in profondità.
(Danilo Di Termini, Diario)


La cura del suono esalta gli effetti pianistici, la semplicità solo apparente della scrittura, che alterna pagine pensose a martellanti ritmi ostinati, si snoda con grande naturalezza all’ascolto. Ci si lascia trasportare volentieri.
(Angelo Miotto – Rodeo)


Raymond Carver diceva che un racconto è ben scritto se nella lettura è possibile percepire qualcosa come una sua melodia, un suo suono specifico. Credo che nella musica di Sebastiano Cognolato si possa cogliere proprio questo suono.
(Tess Gallagher, intervista a RAI Radio Tre)


La musica di Sebastiano Cognolato è un’arte impura, contaminata con le arti visive, l’elettronica, la quotidianità. Un’arte piena di sorprese.
(Luca Segalla – La Prealpina)


A fronte di personalità compositive che sappiamo più individuate, si staglia la freschezza liutistica di Sebastiano Cognolato.
(Gian Mario Benzing, Corriere della Sera)


Una vera chicca artistica… I brani di Ten Pianos Street sono raffinati, innovativi, un suggestivo mix di musica e performance.
(Andrea Giacometti, Varese Report)


Un ottimo risultato di fusione tra poesia e musica, arte allo stato puro che restituisce emozioni profonde in cambio di uno sguardo interessato.
(Simone Falgiatore – Jazz Convention)


Un flirt con la leggerezza e con il sorriso, (…) una reazione a certa retorica dell’impegno a lungo e univocamente conclamata.
(Francesco Colombo, Corriere della Sera)


Un lavoro non breve – sei intensi minuti – e profondo, che rievoca la tragedia del piccolo Mabrouk sul barcone affondato l’11 ottobre 2013 al largo di Lampedusa. Pochi minuti che riassumono magistralmente la vicenda del bambino (…) Il brano si trasforma rapidamente in una tragedia umana (…) Fernanda Damiano è stata superlativa (…) Una performance visiva di intelligente gestualità.
(Cesare Guzzardella – Corriere Bit).


Il 7 ottobre 2018 verrà celebrato Mabrouk con l’esecuzione di un concerto del coraggioso e bravo compositore Sebastiano Cognolato.
(William Beccaro – Estreme Conseguenze)